La menopausa è uno spartiacque nella vita della donna che segna importanti cambiamenti biologici. Fino alla menopausa le donne sono aiutate dalla protezione ormonale - un effetto protettivo esercitato, almeno in parte, dagli estrogeni che proteggono la donna soprattutto perché tendono a diminuire i livelli del colesterolo "cattivo" (LDL) ed a aumentare quelli del colesterolo "buono" (HDL). Dopo la menopausa il rischio cardiovascolare tende ad aumentare rapidamente.
Le donne presentano malattie cardiovascolari con un ritardo di almeno 10 anni rispetto agli uomini e hanno complessivamente meno eventi ma di tipo più grave. Inoltre il quadro clinico non è così evidente come quello degli uomini: spesso il dolore è assente o è localizzato in altra sede e può essere confuso con quello derivato da altre patologie. Questo è uno dei motivi per cui, generalmente, le donne si recano in ospedale più tardi rispetto agli uomini.
Per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, è ormai assodato che donne e uomini differiscono per sintomi, presentazione clinica, diagnosi, prognosi e terapia. Le arterie coronariche del cuore femminile entrano in spasmo più facilmente di quelle degli uomini, una donna che provi uno shock emozionale particolarmente intenso ha maggiori probabilità, rispetto agli uomini, di sviluppare nell'arco di uno o due giorni un attacco cardiaco. Tipicamente la patologia coronarica si presenta più tardivamente rispetto agli uomini. Alcuni fattori di rischio hanno un impatto differente, come ad esempio la sindrome metabolica, l’ipertensione, il fumo, il diabete.
I sintomi dell’infarto spesso sono differenti e a volte sottovalutati. A causa di ciò, sovente, le donne arrivano più tardi degli uomini in ospedale, con esiti spesso più gravi. Inoltre hanno una maggiore frequenza di complicanze e la mortalità intraospedaliera dopo infarto del miocardio è più elevata.
Ricorda che le malattie cardiovascolari sono fondamentalmente prevenibili.
L’OMS stima che una riduzione anche modesta ma simultanea della pressione arteriosa, dei livelli di colesterolo nel sangue, dell’obesità e del fumo potrebbe ridurre di più del 50% l’incidenza delle malattie cardiovascolari.
Regional Committee resolution EUR/RC56/R2 on the prevention and control of non-communicable diseases in the WHO European Region
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